Ronald Johnson
- Direttore di orchestre a fiato -
 

 

 

 

Il direttore d'orchestra: Ronald Johnson [top]

Il Dr. Ronald Johnson è direttore d'orchestra della "Wind Symphony" e dei "Chamber Wind Player" nella Università del Nord Iowa (USA). Ha acquisito il rango accademico di Professore di Musica ed Opera, ed è attualmente Direttore del Dipartimento di Direzione e degli Ensembles. Ha studiato presso la Texas Teach University, e la California State University, la Northridge e la Università dell' Illinois. Tra i suoi insegnanti di direzione si citano: David Whitwell, Harry Begian e Mircea Cristescu (Romania). Dal 1972 al 1979 è stato Direttore delle Bande al Modesto Junior College in California, dove ha sviluppato uno dei più importanti programmi biennali per banda degli Stati Uniti. Da quando è arrivato alla Northern Iowa University ha trasformato la Wind Symphony dell'università in quella che è oggi riconosciuta come uno dei più importanti ensembles del Midwest americano. Oltre al lavoro di Direttore alla Università del Nord Iowa, Ronald Johnson è anche Direttore del Northern Festival of Bands, un festival annuale a cui partecipano oltre 250 direttori coi relativi studenti di musica. Il maestro Ronald è stato Presidente del College Band Directors National Association (associazione nazionale dei direttori di bande universitarie) e ha lavorato come direttore e docente inmolte città degli Stati Uniti. Ha diretto concerti in Svizzera, Ungheria, Germania, Hong Kong, Israele, Svizzera e Italia. Ha tenuto corsi di direzione, lezioni e seminari in conservatori di musica, festival e conferenze in tutti gli stessi paesi succitati coi quali mantiene validi rapporti professionali da tempo. E' stato membro di giuria in importanti concorsi per bande spagnoli, ungheresi e soprattutto svizzeri dove è stato, membro della Commissione Artistica dell' Alpine International Music Festival di Saas-Fee e del Consiglio dell' Internationale Festliche Musiktage di Uster. Nel 1993, nel 1996 e nel 2000 la Wind Symphony dell' Università del Nord Iowa, da lui diretta, è stata invitata in Ungheria per una serie di concerti sponsorizzati dall' Hungarian Custom Administration e dall' Hungarian Wind Music Association. Il concerto nella Listz Academy of Music è stata la prima apparizione di un ensemble americano nella prestigiosa sala da concerto ungherese ed il concerto, ripresa dalla Radio Nazionale Ungherese è stato ascoltato in diretta da circa tre milioni di persone.

 

 

Ronald Johnson: La sublimazione dell'arte musicale [top]

Ronald Johnson, conosciuto negli USA come uno dei più dotati direttori, dirige l'Orchestra di Fiati (Wind Symphony) e i Fiati da Camera (Chamber Wind Players ) presso l'Università del Northern Iowa, dove è anche Preside della Divisione Ensembles e Direzione. Johnson ha studiato alla Texas Tech University, alla California State University, e alla University of Illinois, con docenti quali David Whitwell, Harry Begian e Mircea Cristescu. Dal 1972 al 1979, Johnson è stato Direttore della Banda del Modesto Junior College in California, dove ha sviluppato uno dei più importanti programmi musicali per college negli Stati Uniti. Dopo il suo arrivo alla University of Northern Iowa, ha portato la Wind Symphony ad essere uno dei migliori ensembles del Midwest. E' anche direttore artistico del Northern Festival of Bands, un evento che coinvolge oltre 250 bande scolastiche americane ogni anno.

Ha tenuto ruoli importanti presso la College Band Directors National Association, ed è spesso direttore ospite in numerose orchestre americane. Ha inoltre diretto orchestre di fiati in Svizzera, Ungheria, Germania e Israele, ed è stato membro di giurie in concorsi bandistici internazionali in Spagna, Ungheria e Svizzera, oltre che in USA. Nel 1993, 1996 e 2000, la Northern Iowa Wind Symphony è stata in tournée in Ungheria per una serie di concerti, tra i quali quelli alla Liszt Academy di Budapest (prima orchestra di fiati americana da sempre) e alla Radio Nazionale Ungherese. Una tournèe italiana vede impegnata la sua "Wind Symphony" con varie date nel 2004. In Italia tiene corsi di formazione ed aggiornamento per direttori d'orchestra di fiati nel 2001 a Cremona e nel 2003 e 2006 a Costa Volpino. Nel 2005 viene incaricato dalla Fondazione Fullbright (Congresso degli Stati Uniti) quale Consulente esterno presso l'Università di Musica Ungherese per favorire lo sviluppo di programmi di direzione internazionali. Vanta anche, nell'estate dello stesso anno, una collaborazione simile anche nella Repubblica Popolare Cinese.

 


 

Curriculum Vitæ [top]

Data di nascita: Texas, 12 maggio 1945. Residenza attuale: Cedar Falls (Iowa)
Professione: Docente Universitario presso le facoltà di Musica
Specializzazione: Storia e Direzione delle Orchestre di Fiati
Collaborazioni all'estero: Università di Pécs (Ungheria) presso la Facoltà di Musica e "Visual arts" dal Settembre 2004 - Giugno 2005
Collaborazioni in USA: Università dell' Illinois, 1985 Università di Northridge (California), 1971 Università del Texas, 1968
Biografia professionale: Studente presso la Dallas Public Schools (Texas) 1968-69 Assistente presso il Bakersfield College (California), 1972 Assistente presso il Modesto College (California), 1972 - 1979 Docente presso l' Università del Nord Iowa dal 1982
Discografia:

 

 

Memories: Orchestra fiati dell'Università Nord Iowa,1994
Genesis: Orchestra fiati dell'Università Nord Iowa,1995
Requiem: Orchestra fiati dell'Università Nord Iowa,1996
Poem: Orchestra di fiati Tedesca, 2001
The best of all the possible worlds: Orchestra di fiati dell'Università del Nord Iowa, Italia 2004

 

 

 

 


 

La "Wind Symphony of the University of Northern Iowa" [top]

L'orchestra di fiati dell' Università del Nord Iowa è conosciuta negli Stati Uniti ed in parte in Europa per la sua eccezionale abilità di esecuzione e per l'innovazione nella scelta dei programmi. La scelta artistica dell' orchestra è lo studio e l'esecuzione della più sofisticata letteratura per fiati disponibile, attraverso il principio dell' impiego di una strumentazione flessibile, la rotazione degli strumenti e l'esecuzione del "core repertoire". Considerando questi principi, agli studenti è data l'opportunità di una significativa esperienza della letteratura originale per fiati che va dal Rinascimento al ventesimo Secolo. Le performance dell' orchestra hanno ricevuto significativi apprezzamenti da rinomati compositori quali, tra gli altri: Kart Husa, Ron Nelson, DanielBukvich, Kamillo Lendvay, Frigyes Hidas e Bernard van Beurden.

Dr. Ronald Johnson ed il "Corpo Musicale Elia Astori" di Nese [top]

Il grande maestro americano, immenso musicista e personaggio dotato sia di irresistibile carisma professionale che di splendida semplicità d'animo, riserva regolarmente nei suoi tour mondiali di programmazione didattica una nicchia specificamente riservata al Corpo Musicale "Elia Astori" di Nese, di cui è diventato membro onorario nel maggio del 2006. I primi contatti sono stati intrapresi nel 2003 dall'indimenticabile suo grande amico Tiziano Epis, per poi proseguire e culminare in un memorabile e fortemente partecipato concerto tenutosi nella Basilica di S.Martino in Alzano Lombardo il 17 marzo 2004, nel corso del quale il Dr. Ronald Johnson oltre a dirigere magistralmente la sua "Wind Symphony of the University of Northern Iowa" di cinquantacinque giovanissimi musicisti ha personalmente curato, in collaborazione col suo staff, la registrazione e l'edizione di un prezioso cd distribuito in America ed a noi donato in copia. Da allora il maestro, cha ha all'attivo altre importanti collaborazioni in tutto il mondo, programma uno stage di perfezionamento presso la nostra sede toccando sia l'area della tecnica che della esecuzione e del fraseggio non tralasciando suggerimenti in merito all'ampio e non secondario corollario relativo al management bandistico. Per questo è motivo di grande onore e prestigio averlo con noi come qualificato e qualificante ospite al tradizionale concerto di capodanno che si tiene storicamente presso l'Auditorium del Parco Montecchio di Alzano Lombardo. Nel 2005 il Dr. Ronald Johnson, ad indelebile memoria di Tiziano, donò al Corpo Musicale Elia Astori di Nese un brano di struggente intensità dal titolo "In heaven's air" che il nostro corpo musicale ha proposto in prima esecuzione italiana nel corso di un concerto a Stezzano (BG) il 18 giugno 2005, poi rieseguito in alcune successive importanti occasioni e ricorrenze. La collaborazione col maestro Dr.Ronald Johnson si è intensificata nel 2006, concretizzandosi in tre stage a gennaio, marzo, maggio approcciandoci anche ad esecuzioni d'avanguardia scritte nella cosiddetta notazione musicale moderna. Nello stage di maggio una sezione di studio è stata parallelamente condotta anche dal maestro Claudio Re, promettente e consolidata vecchia conoscenza bresciana della nostra banda, che aveva da poco acquisito il dottorato negli USA con la qualifica di direttore d'orchestra, appunto presso la facoltà di Musica dell' Università Americana del Northern Iowa sotto la conduzione del Dr. Ronald Johnson.

Il prossimo importante appuntamento con il maestro Ronald Johnson è lo stage "Programmare la Prova" in cui verranno approfonditi il repertorio, la programmazione e l'etica della direzione. Lo stage si terrà il giorno 28 maggio 2011 dalle 10.00 alle 18.00. Trovare qui la locandina dell'evento.

 


 

Intervista al maestro Ronald Johnson [top]

- a cura di Carlo Bianchi (Brescia) -

 

M° Johnson, in questi ultimi anni Lei ha avuto diverse esperienze con Bande del nord Italia. Che idea si è fatto della nostra cultura bandistica? Quali sono le principali differenze rispetto a quella americana?

Si tratta di mondi diversi, in effetti. La prima cosa che ho notato, nelle Bande che ho diretto qui in Lombardia, è la ristrettezza del repertorio. Per capire questa situazione bisogna fare un passo indietro nel tempo. Fino al 1960 circa, negli Stati Uniti, come nel resto del mondo, la musica per Banda era costituita da piccole marce e trascrizioni di brani classici o di musica pop. Era il tempo in cui io ero studente: si suonavano pout-pourri di questi generi. Dal 1960 la situazione americana ha iniziato a cambiare, con la progressiva formazione di un repertorio specifico per le orchestre di fiati. Ciò si deve principalmente all’emergere di compositori contemporanei, ma anche alla rivalutazione di opere per fiati di compositori ‘classici’ del recente passato, come Hindemith e Stravinskij. Più tardi, dagli anni Ottanta lo stesso fenomeno si è verificato per nazioni come l’Inghilterra, la Germania, l’Ungheria, il Giappone… Quando sono venuto in Italia per la prima volta, quattro anni fa, mi sono accorto di come l’Italia sia rimasta fuori da questo processo di aggiornamento. Non solo rispetto agli Stati Uniti, ma anche rispetto al resto d’Europa. Qui da voi i pezzi moderni e specifici per Banda sono solo una piccolissima parte, e nella maggior parte dei casi vengono suonati un sola volta e poi messi da parte. Il vostro repertorio è ancora per gran parte lo stesso di cinquant’anni fa e di conseguenza è limitato. Le tradizioni delle vostre processioni di paese, con le musiche tradizionali, non devono certo essere abbandonate, perché sono un prezioso legame con la popolazione, ma non si può rimanere legati solo a questo. Anche perché in tal modo le Bande suonano più o meno tutte le stesse cose. A mio giudizio, non è opportuno. Perché mai la Banda di Borgosatollo deve suonare gli stessi pezzi di quella di Sondrio o di Desenzano o di Brescia? Eppure le Bande sono diverse, sono diversi i direttori, gli ambienti.

Quindi come si potrebbe avviare un rinnovamento del repertorio bandistico anche in Italia?

Un consiglio che potrei dare è quello di promuovere riunioni fra i direttori di Banda in cui si possa conoscere il l’attuale repertorio bandistico mondiale. La banda deve rispecchiare l’attualità del mondo musicale, farsi portavoce dei compositori. In Italia invece, mancando la cultura del repertorio specifico e contemporaneo, la figura del compositore per Banda è molto sottovalutata. Una cosa che mi ha stupito delle Bande italiane è che gli strumentisti suonano sempre da fotocopie, quasi mai da parti originali. Questa è una mancanza di rispetto per la figura del compositore, che viene danneggiato dalla riproduzione non autorizzata della sua musica.

Fin qui il problema del repertorio. E come giudica i direttori italiani, per come li ha conosciuti?

I direttori italiani hanno spesso carenze tecniche. Si tratta ancora di una conseguenza della ristrettezza del repertorio, perché se non ci si confronta con un certo tipo di musica non si possono migliorare le proprie capacità. Inoltre per i direttori in Italia, purtroppo, non ci sono organi associativi, quindi non ci sono possibilità di lavori coordinati e di confronto. Ho notato spesso invece una competizione ‘negativa’, quasi litigiosa fra i direttori italiani. L’approccio dei direttori americani è più ‘funzionale’, diciamo così. Sia chiaro, non voglio affermare che gli Stati Uniti hanno soluzioni per tutto e che da noi i problemi non esistono. Dico però che noi portiamo i direttori a confrontarsi fra loro e a migliorare traendo vantaggio dalle reciproche esperienze, mentre in Italia simili opportunità mancano.

Anche relativamente a questo, quali possono essere le soluzioni?

Puntare su convegni ed esperienze comuni, magari invitando ospiti dall’estero. Ho notato che già, talora, viene invitato il tal direttore straniero per fare stages, come nel mio caso, ma sono sempre cose troppo rapide, e una volta invitata una persona la volta successiva si punta su un'altra: c’è troppa fretta di cambiare. Bisognerebbe invece fare affidamento su pochi direttori che abbiano la possibilità di venire in Italia con più costanza. In Giappone, ad esempio, le Bande sono così buone proprio per questo motivo. Decidono in modo ponderato su chi invitare, e per diverse volte all’anno questo o quel direttore − o direttori, al massimo due o tre − si ferma nella città di turno per esperienze formative che possano far crescere la Banda locale. Un'altra cosa che mi sento di suggerire è la partecipazione ai concorsi, che sono un banco di prova soprattutto per i direttori. Spesso le Bande italiane non ci vanno. Lo scopo di un concorso non è tanto di arrivare a un buon piazzamento o addirittura a vincerlo, ma quello di mettersi alla prova e di ascoltare gli altri per imparare. In America abbiamo anche molti festivals non competitivi, che servono per mettere a contatto i principianti e gli amatori con i professionisti, con Membri della giuria che oltre a giudicare lavorano insieme alle Bande. Sarebbe auspicabile che i festivals non competitivi si diffondessero anche da voi.

E lei crede che la realtà italiana sia pronta a fare questi passi?

Credo di sì, perché in questi ultimi anni ho visto le Bande italiane in continua crescita. Una possibilità in più al giorno d’oggi è poi sicuramente legata a internet, ai contatti che si possono trovare con tutto il mondo.

Come giudica gli strumentisti delle nostre Bande?

Il livello è buono. In Italia ci sono ottimi strumentisti, come da noi, come in altre nazioni europee. L’unica differenza è che noi ne abbiamo di più, e per tutte le sezioni dell’orchestra di fiati. Questo fa sì che le nostre siano Bande con un sound completo, mentre qui spesso manca la quantità di strumenti per ottenerlo. Come posso avere un autentico sound da Wind-Band se non ho abbastanza fagotti, oboi o corni?

Ci dica, com’è la cultura bandistica degli Stati Uniti? Qual è la sua diffusione sociale? Qual è il rapporto delle Bande con la cultura americana in generale?

Rispetto all’Italia, ripeto, è un mondo totalmente diverso. Principalmente perché negli Stati Uniti la Banda esiste solo nelle scuole e il lavoro del direttore non è finalizzato tanto all’attività concertistica e all’intrattenimento, ma all’istruzione degli allievi. Le vostre invece sono Comunity Bands: Bande legate allo strato sociale da cui provengono. All’inizio del Novecento gli Stati Uniti non avevano tradizioni, dovevano necessariamente appoggiarsi alla tradizione delle Bande di comunità e dei direttori che provenivano dall’Europa, italiani, spagnoli, tedeschi. Dagli anni Venti-Trenta ha tuttavia preso piede l’idea di trasferire l’attività musicale bandistica nelle scuole, e questo ha causato la progressiva scomparsa delle Community Bands e delle Bande di professionisti che vivevano solo per il concertismo, come la Banda di Sousa. In questo modo, in America abbiamo perso il legame fra Banda e popolazione. Molte città avevano Banda di comunità che ora sono scomparse o si trovano solo per superficiali intrattenimenti estivi. Viceversa le Bande delle scuole, nei conservatori, nelle università, con gli anni hanno potuto costantemente migliorare raggiungendo uno standard qualitativo molto elevato.

Le risorse economiche quindi provengono dalla scuola.

Sì, interamente. Non dobbiamo chiedere soldi al pubblico o al sindaco della città. Ci sono le sovvenzioni statali. Nelle scuole superiori sono poi molto importanti le associazioni dei genitori degli studenti, che organizzano viaggi, concerti e procurano soldi con varie iniziative.

Nella sua università dello Iowa quanti sono gli studenti di musica?

Circa 375. Sono tenuti ad un certo percorso formativo, a sostenere un certo numero di esami, allo studio individuale e quello d’insieme, all’esibizione in pubblico. Un’altra grossa differenza rispetto alle Bande italiane è che le nostre continuano a cambiare organico, man mano che gli studenti finiscono il loro percorso e cedono il posto ai nuovi iscritti. Da voi invece ci sono strumentisti che suonano sempre nella stessa Banda anche per trent’anni.

Se da voi le Bande concertistiche, come Lei diceva, non esistono più, dove possono trovare occupazione gli studenti che hanno finito la scuola, il conservatorio o l’università?

Possono entrare nelle orchestre sinfoniche, nelle Bande militari, o in piccoli ensemble di fiati. Oppure diventare a loro volta insegnanti. Anche se non abbiamo più le Bande concertistiche e di comunità, le opportunità non mancano. Certo, sinceramente per noi la morte delle Bande di comunità non è stata una cosa positiva. In Italia non avete Bande nella scuola, ed è una grave mancanza, ma la Banda di comunità è una ricchezza di cui potete andare fieri, che non dovete perdere…

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Last Update: 13/05/2011