- 29 e 30 novembre 2008 -
L’esperienza di Bratto quest’anno è
stata riproposta con motivato entusiasmo, a due anni di distanza
dalla precedente, sia per affinare i brani abbastanza impegnativi
selezionati per il repertorio invernale che per coinvolgere
maggiormente il folto gruppo di giovani e validi elementi che si
sono inseriti da poco nel nostro ensemble.
La
decisione di investire risorse sui giovani e di affrontare brani di
un certo spessore, fa parte di un preciso progetto della direzione
del corpo musicale: questi momenti comunitari, oltre che
ineccepibili dal punto di vista della formazione musicale sono
altresì indispensabili per la costruzione di un solido feeling di
squadra.
Dopo l’arrivo a Bratto nel primo
pomeriggio, lasciato un breve spazio per il disbrigo della prima
stretta logistica, ci si è subito organizzati per una prova di
insieme cui ha fatto seguito
(dopo
una pausa che chiamare sbrigativamente “caffè” è un eufemismo) una
prolungata ed approfondita sessione per classi strumentali terminata
ad ora di cena.
Il lavoro della domenica è ripartito
similarmente dopo colazione con uno studio approfondito, sempre
divisi per sezione, su un brano diverso rispetto al pomeriggio del
sabato cui ha fatto seguito, dopo il consueto coffee break, una
prolungata prova d’insieme che ci ha portato con le stomaco
borbottante fino al pranzo. Nel pomeriggio le modalità sono state le
stesse del mattino: poi il nostro gruppo ha lasciato Bratto a
pomeriggio inoltrato sotto una fitta nevicata.
Questa
impostazione di lavoro ha ricalcato lo schema consolidato della
scorsa esperienza, prevedendo però un tempo maggiore dedicato alle
analisi interne delle singole sezioni in quanto è proprio in queste
fasi che emergono maggiormente gli aspetti tecnici e le dinamiche
che necessitano una rielaborazione. I brani analizzati dall’organico
splittato per sezioni sono stati i seguenti: “English dances” di
Malcolm Arnold “A moorside suite” di Gustav Holst.
Nelle
prove ad organico completo si è dato doverosamente spazio, oltre ai
due brani succitati, anche a “Madurodam” di Johan de Meij in quanto
brano d’obbligo del concorso “Flicorno d’oro 2009” che ci vedrà
impegnati in gara il prossimo 5 aprile a Riva del Garda.
L’articolazione delle sedute è stata
decisa dal Maestro Spinelli con la partecipazione dei vari maestri
che collaborano con la nostra banda in forma continuativa lavorando
sugli allievi e sulle specifiche sezioni. E’ stato così possibile
eseguire un lavoro di rifinitura sicuramente più mirato oltre che
qualificante.
Naturalmente,
anche nei momenti di relax si è parlato di musica e di progetti
futuri,
ma
non si è vissuto di sola musica.
A
scandire la sequenza delle numerose attività di studio musicale, non
sono infatti mancati i classici nonché attesi momenti di svago, nel
corso dei quali i “jokers” di turno non sono venuti meno nel far
valere le loro spiccate doti cabarettistiche.
Un contribuito alla simpatica atmosfera
è stato portato anche dalla nevicata che ci ha accompagnato in
diversi momenti dello stage.
Sicuramente
è stata ancora una volta l’organizzazione generale a rivelarsi
efficiente sotto ogni aspetto.
La partecipazione a questo week-end di
studio è stata decisamente numerosa ed un plauso va in particolar
modo alla direzione ed a chi si è prodigato non solo musicalmente
ma
anche e soprattutto operativamente nella quasi invisibile ma
indispensabile organizzazione ed allestimento dell’evento.
Arrivederci alla prossima sfida di Daniela.
Grazie a tutti. Ciao !!!
Qualche altra fotografia...
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